Moduli Solari Ibridi, il massimo dell’efficienza nello sfruttamento dell’Energia Solare:

Moduli Solari Ibridi, il massimo dell’efficienza nello sfruttamento dell’Energia Solare:

Gli addetti ai lavori sanno ormai bene come funziona un impianto fotovoltaico: ci permette di avere corrente elettrica grazie all’irraggiamento del sole. Non tutti però si soffermano a verificare quanto sono efficienti i moduli fotovoltaici altrimenti scoprirebbero che teoricamente solo una percentuale variabile da 14% (tecnologia “Thin film”) al 20% (tecnologia silicio monocristallino) di energia irraggiata dal Sole viene trasformata in Energia elettrica. Il resto dell’Energia dove finisce?

Sappiamo anche che i pannelli solari termici invece ci danno la possibilità di produrre acqua calda, per uso riscaldamento o sanitario, trasformando una parte dell’irraggiamento (50% circa) in energia termica.

Si tratta di due sistemi che, nella maggior parte dei casi, vengono installati separatamente richiedendo anche competenze diverse (elettrica ed idraulica). Ebbene ora è possibile compattare entrambe le tecnologie in un unico impianto : solare fotovoltaico e termico, utilizzando un unico pannello. Stiamo parlando di un sistema ibrido, detto anche termovoltaico, che si è sviluppato più recentemente ed ha ormai raggiunto la piena maturità .

Gli impianti solari ibridi si presentano esteticamente come un classico sistema fotovoltaico con moduli che possono essere realizzati principalmente con tecnologia al silicio cristallino. Vi ricordate dell’inefficienza di cui abbiamo parlato prima, ovvero solo una parte dell’energia solare irraggiata viene trasformata in Energia Elettrica mentre il resto viene dispersa in calore. Sappiate che con i sistemi solari ibridi è possibile recuperare tutta questa energia grazie ad un collettore solare termico realizzato in tecnologia Roll Bond posto a contatto con la parte posteriore del modulo fotovoltaico .

In pratica una piastra canalizzata in alluminio posizionata nella parte posteriore del pannello assorbe il calore che si produce per inefficienza sulla cella fotovoltaica, la temperatura di un modulo fotovoltaico può raggiungere anche i 60-70 gradi. Il collettore posteriore non solo ha la funzione di sfruttare questo calore per scaldare l’acqua, ma riesce anche a raffreddare la parte delle celle con conseguente innalzamento delle prestazioni. L’eccessivo calore infatti degrada le performance dei moduli fotovoltaici. Il raffreddamento costante permetterà di allungare la vita del pannello, garantendo prestazioni “fotovoltaiche” superiori in qualità e durata nel tempo.

A questo aggiungiamo che, per come è strutturato un modulo solare ibrido, verrà superato l’annoso problema della sovratemperatura estiva che affligge il solare termico infatti la temperatura di stagnazione non supererà gli 80°C evitando di dover coprire i moduli in caso di limitato utilizzo dell’acqua calda.

Viene da sé un altro evidente vantaggio : il risparmio di spazio sul tetto.

Portiamo ad esempio il classico impianto fotovoltaico da 3kWp, mediamente occupa una superficie di circa 20mq, al quale si vogliano aggiungere 2 moduli di solare termico per una potenza nominale di 4kWt, altri 5mq. In totale avremmo occupato non meno di 25 mq e due tipologie di moduli a tetto con un impatto estetico discutibile.

Se utilizzassimo i pannelli ibridi, a parità di fotovoltaico installato potremmo avere 10kWt di solare termico e quindi un potenziale energetico nettamente superiore (+85%) con il 20% di spazio in meno!!

I vantaggi ovviamente non finiscono qua ….

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